Cibo: ansia, piacere o naturale quotidianità?

Perdere peso senza dieta

La ricerca scientifica ha dimostrato che esistono quattro tipi di fattori che influenzano il peso corporeo

Fattori che influenzano il peso

  • Fattori genetici
    • È stato osservato che nelle famiglie in cui compare l’obesità è più facile che si verifichino altri casi di obesità. L’ereditarietà incide sul peso corporeo per il 30%.
  • Fattori ambientali
    • Un ambiente alimentare molto stimolante porta ad un uso improprio dei cibi.
      Le abitudini alimentari acquisite e l’ambiente incidono sul peso per il 30%.
  • Fattori socio-culturali
    • I modelli corporei proposti dalle società, la disponibilità di cibo e la cultura occidentale orientata verso l’eccessiva magrezza incidono sul peso per il 35%.
  • Fattori individuali
    • I fattori individuali, ai quali si attribuisce sempre molta importanza, incidono in maniera modesta sui complicati meccanismi che gestiscono il peso corporeo. La forza di volontà e la determinazione a dimagrire possono influire sul peso corporeo solo per il 5%.
      (N.B: Forza di volontà e motivazione non sono la stessa cosa!)

I fattori genetici sono immodificabili. La loro corretta conoscenza, però, ci permette nel tempo di gestire il peso in modo efficace.

Lo studio e l’osservazione dei fattori ambientali, inoltre, permettono di evidenziare quelli problematici e di gestirli attraverso opportune strategie operative.

Fattori che aumentano il rischio cancro
Fattori di rischio del cancro ©Richard Béliveau e Denis Gingras, L’alimentazione anti-cancro – I cibi che aiutano a prevenire e curare i tumori, Prefazione di Umberto Veronesi, Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006

Un altro pilastro fondamentale del mio approccio è rappresentato dalla corretta informazione, che induce un comportamento reattivo nei confronti delle false informazioni fornite dai mass media e dai vari operatori dell’industria della dieta, attivando così un processo auto-educativo.

In questo modo, seguendo un programma individualizzato di educazione nutrizionale, la persona diventerà capace di gestire la propria alimentazione senza dover pesare gli alimenti o ricorrere a cibi sostitutivi.

L’attuazione di un programma di educazione nutrizionale non standardizzato, che tenga conto, cioè, degli specifici bisogni della persona con le sue caratteristiche fisiologiche e/o patologiche, si è dimostrato efficace anche per la prevenzione e nella cura di molte patologie, in particolare quelle cardio-vascolari, metaboliche e oncologiche, che in molti casi potrebbero essere evitate.

Infine, l’educazione a una buona nutrizione è molto utile durante la gravidanza e l’allattamento, nella crescita adolescenziale, in menopausa e in caso di disturbi del comportamento alimentare.

Se poi tutto questo non fosse sufficiente, sono in grado di farvi effettuare test genetici per personalizzare ulteriormente la vostra dieta.

Perché dico no alle diete

Chi vuole dimagrire, tradizionalmente si orienta verso una dieta fortemente ipocalorica, ma questa ha soltanto risvolti negativi o nulli:

  • La dieta non può modificare i nostri fattori genetici, non può cambiare la nostra costituzione facendo diventare esile chi è di costituzione robusta.
  • La dieta fa scattare meccanismi fisici e psicologici, quali fame e desiderio di cibi proibiti, tali da peggiorare il rapporto con l’ambiente alimentare.
  • La dieta determina confusione e isolamento poiché, con le sue infinite proibizioni, non consente la partecipazione a eventi sociali se non a prezzo di terribili sensi di colpa.
  • La dieta, con i suoi ripetuti fallimenti, annulla spesso l’autostima e fa nascere una sensazione di perdita delle proprie capacità e della propria efficacia.

La dieta ha anche degli effetti fisiologici negativi:

  • La riduzione eccessiva dell’apporto calorico costringe l’organismo a mettere in atto strategie difensive tali da abbassare la propria richiesta metabolica.
  • Per effetto della riduzione del consumo metabolico, dopo un certo periodo di tempo, anche rimanendo a dieta, il peso smette di diminuire e l’assunzione anche di poche calorie in più rispetto a quelle indicate, produce un rapido aumento del peso.
    Il ciclo della classica dieta
  • La denutrizione calorica costringe l’organismo a utilizzare le proteine corporee per soddisfare le proprie necessità energetiche. Ne consegue una riduzione delle masse muscolari e del metabolismo basale.
  • Il semidigiuno o una dieta fortemente ipocalorica alterano anche i meccanismi che regolano il livello di fame e di sazietà, nell’intento da parte dell’organismo di riportare l’introito calorico ai valori normali.
  • A una iniziale euforia per la perdita di peso, segue sempre una crescente irritabilità e depressione. Quando la perdita del peso si arresta, per gli effetti descritti, si ha una perdita netta della fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, con conseguente perdita di autostima.

Ecco perché sono convinta che si possa e di debba affrontare il problema in modo diverso:

Più sicuro, più efficace, duraturo nel tempo.


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